Denti del giudizio
I denti permanenti erompono durante il corso della vita in un periodo che parte in genere dai sei anni e che si può concludere verso i 25 anni con l’eruzione dei denti del giudizio. I denti del giudizio, infatti, sono gli ultimi a fuoriuscire.
A differenza dei secondi molari, i denti del giudizio chiamati anche terzi morali, sono un’eredità evolutiva, infatti, avevano un ruolo per lo più per i nostri antenati che dovevano avere una maggior capacità di mordere e consumare alimenti meno morbidi e raffinati rispetto a quelli moderni.
Per questo motivo, con il cambiamento delle abitudini alimentari e la non necessarietà dei denti del giudizio, spesso in caso di eruzione del dente errata, per aumentare lo spazio gengivale o semplicemente per facilitare l’igiene orale, i denti del giudizio vengono estratti.
Estrarre i denti del giudizio
L’estrazione dei denti del giudizio è una procedura odontoiatrica comune e spesso inevitabile. In quanto questi possono creare varie complicazioni.
Certo, non sempre è necessario andare ad estrarre i denti del giudizio. Tra i motivi per cui in genere viene consigliata la loro estrazione ci sono:
- Mancanza di spazio: se i denti del giudizio non hanno abbastanza spazio per erompere, possono spingere contro i denti adiacenti, causando disallineamenti.
- Denti inclusi: a volte, i denti del giudizio rimangono intrappolati sotto la gengiva o nell’osso (denti inclusi), provocando dolore e possibili infezioni.
- Infezioni e infiammazioni: la difficoltà nel pulire i denti del giudizio aumenta il rischio di carie e infezioni, come la pericoronite.
- Disallineamento dentale: in alcuni casi, i denti del giudizio possono compromettere il lavoro di apparecchi ortodontici o trattamenti precedenti.
- Cisti o danni strutturali: nei casi più gravi, i denti inclusi possono sviluppare cisti che danneggiano l’osso mascellare o le radici dei denti vicini.
In tutti questi casi, che devono essere identificati dal dentista, viene consigliata l’estrazione in modo da evitare dolore e fastidi causati dai denti del giudizio.
Dolore al dente del giudizio
Uno dei sintomi più comuni che viene associato al dolore ai denti del giudizio varia dall’avvertire un primo fastidio nella zona d’eruzione, fino a un disagio che diventa sempre più intenso e che in casi gravi potrebbe portare anche a problematiche come: gonfiore al viso, nella zona del dente; febbre; dolore persistente; mal di testa.
In genere, il dolore al dente del giudizio può essere dovuto a diverse condizioni problematiche che vanno dall’eruzione incompleta fino alla presenza di cisti.
L’eruzione incompleta si verifica nel momento in cui i denti del giudizio, o anche solo uno di questi, non riesce a spuntare completamente. Questo può andare a creare una tasca gengivale che favorisce l’accumulo di batteri e causare un’infezione.
Un altro problema che può indurre dolore è la pericoronite. Si tratta di un’infiammazione del tessuto della gengiva che circonda la zona del dente erompente. In questo caso sovviene gonfiore, dolore intenso e difficoltà ad aprire la bocca.
I denti del giudizio sono difficili da pulire in modo corretto, per questo motivo il dentista, soprattutto in casi di persone che soffrono di infiammazione gengivale o hanno altri problemi come la parodontite, consiglia di rimuovere i denti del giudizio.
Il dolore del dente del giudizio può sovvenire anche nel momento in cui questi fanno pressione sui denti adiacenti, andando così a provocare dolore diffuso o spostamento dei denti.
Infine, come accennato, in questa zona si possono presentare ascessi o cisti che causano gonfiore e dolore acuto.
Come avviene l’estrazione dei denti del giudizio?
Se si ha dolore a causa dei denti del giudizio è necessario rivolgersi a un dentista. Il dentista in questi casi, prima di procedere all’estrazione del dente del giudizio, verifica che non ci sia un’infezione in corso. In caso di infezione, il dentista prescriverà prima un percorso di cura, in genere a base di antinfiammatori oppure di antibiotici se i casi sono più gravi.
Prima di sottoporsi a un intervento odontoiatrico, dopo l’eventuale cura per rimuovere l’infiammazione, si deve svolgere prima un’ortopanoramica ossia una radiografia che permette di visionare le arcate dentali e di valutare in modo attento la salute orale del paziente prima di fare un intervento.
Dopo che il dentista ha svolto tutte le attività dedicate alla valutazione della situazione complessiva delle gengive e dei denti, procede con l’estrazione del dente. In caso di estrazione chirurgica in genere il dentista, agendo con la anestesia locale, procede prima a un’incisione della gengiva per poter andare a rimuovere parte dell’osso al fine di agevolare l’estrazione del dente.
Se non ci sono particolari problematiche è possibile che il dentista proceda all’estrazione del dente anche senza dover ricorrere all’incisione, ma semplicemente estraendo il dente con le leve e le pinze preposte.
Quando richiedere l’estrazione?
In genere, bisognerebbe far controllare i denti del giudizio al dentista al momento della loro eruzione, per riuscire a comprendere se sia necessario intervenire o meno con una procedura di estrazione.
Se i denti del giudizio non sono stati controllati durante la fase di eruzione è possibile anche andare successivamente dal dentista per valutare se mantenerli o se richiedere la rimozione, a seconda che sovvenga dolore o che semplicemente si voglia avere un’igiene orale semplificata, grazie alla rimozione di questi denti più complessi da raggiungere con lo spazzolino.
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Il Dott. Francesco Anaclerico Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria con 110/110 e lode